monthly archives: febbraio 2010
piove grigio
pioggia bassa che lava i gelsi lucidando i loro corpi rossicci e complicati
[è un continuo mescolarsi di livelli
inutile provare a districarli]
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el aplastamiento de las gotas – julio cortazar
la casa possiede alcune stanze vuote
non so nemmeno dire se abbiano finestre
la casa è tuttora un luogo misterioso
un ambito della conoscenza imperfetta
dell’arbitrio azzardato di chi va a tentoni
mi chiedo spesso – se sia così per tutti
oppure qualcuno non accede mai al privilegio penoso del dubbio
e trascorre la vita raccogliendo pomodori di contrabbando
senza abbandonarsi all’incognita – senza concederle terreno
( tempo spensierato dalla fatica coatta )
il dubbio persistente è un accessorio borghese
tipico di questa borghesia dall’apparenza intenta
incline alla depressione – sostanzialmente inutile
là dove ha inizio il terrorismo l’immagine si fa indistinta
suggerisce la possibilità della comprensione a spingersi oltre
non più modulazione strategica del colore bensì della sfocatura
.
ph 2/ dall’atlante di gerard richter
ph 3/ cit. gerard richter
un paese e un’epoca che non rispettano il lavoro dei bravi architetti (nemmeno li riconoscono – preferiscono in genere affidarsi a qualche vago professionista privo di talento) amano l’opera pacchiana e vistosa, la modernità vetusta e ridicolmente esibita amano il paesaggio patetico ma non ne sono consapevoli pensano di coprirsi di gloria e invece ci ricoprono di merda diario / i laboratori accesi risaltavano nel buio, come astronavi abbandonate
il flop della maddalena / oltre che brutti, anche inutili |
(ultima neve di città – rimasugli) torno a udine dopo tre giorni e trovo l’appartamento gelato e la caldaia rotta mi accorgo che la rete non mi manca, che aggiornare il blog è solo una delle possibilità / chi mi legge lo fa saltuariamente e senza necessariamente il desiderio di approfondire o di scambiare qualcosa / i blog in linea di massima servono ai lettori per prendere senza restituire alcunchè niente grazie, nessuna fattualità – piuttosto molte permalosità e risentimenti, soprattutto quando i lettori si accorgono che manco di accondiscendenza e diplomazia / scopro ogni giorno che qualcuno ha tolto il link a tracciamenti dalle sue pagine per via del fatto che il mio atteggiamento non è lusinghiero o compiacente (ritengo che la qualità dei contenuti non abbia a che fare con tali scelte, essendo di fatto abbastanza costante) – niente di grave – in verità i blog che frequento sono davvero pochi, alcuni nel corso dell’ultimo anno sono franati in briciole, altri mi hanno stancata, altri ancora mi hanno delusa . poi vengono a leggerti lo stesso, anche se hanno tolto il link capita dunque che debba accendere il forno per scaldare casa e che non vi sia forno o stufa possibile per scaldare la blogosfera / capita di osservare i ragazzi da lontano, come meteore irraggiungibili che nemmeno mi sfiorano
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