monthly archives: gennaio 2010

alle europee 2009 ho votato emma bonino anche se il mio partito d’appartenenza è rifondazione comunista / a distanza di un anno ribadisco il mio voto e dichiaro la mia solidarietà femminile e politica all’esponente storica del partito radicale, in questo momento oggetto di raccapricciante diffamazione

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norma rangeri scrive sul manifesto di ieri circa l’incresciosa campagna inquisitoria nei confronti della radicale emma bonino, ne scrive con chiarezza e lucidità, a mio parere con una rabbia ancora insufficiente rispetto alla situazione / definire giornalismo quello che viene praticato su testate quali libero, il foglio, la padania o il settimanale oggi, è un abuso rispetto al valore della categoria professionale dei giornalisti / si tratta piuttosto di cartaccia infame, di strumenti atti a fomentare il bieco perbenismo in un’italia sempre più ignorante e bigotta ormai incapace di opinioni decisive e fondate / siamo alle soglie di un ennesimo medioevo culturale perseguito con determinazione, in cui i valori vengono via via sostituiti da piaceri epidermici e bonus di breve durata – in tale contesto la logica commerciale ha il sopravvento e si accompagna a posizioni morali rigide e meschine, tipiche di una società incapace di autonomia intellettuale e di coscienza critica nei confronti dell’uomo e della storia / una società dell’apparenza e del possesso minuscolo di minuscole cose che provocano orgasmi di breve durata in un susseguirsi vacuo e indefinito / una società senza voce che si lascia governare da una cerchia di mentecatti /
l’articolo della rangeri si chiude con una domanda lecita che già posi al tempo in cui si dibatteva la possibilità di riformare la 194: dove sono le donne? dov’è la loro voce di fronte a vicende che le coinvolgono direttamente, che vanno a minare la loro libertà di scelta circa questioni che coinvolgono il loro corpo e il loro equilibrio?
più specificamente la rangeri domanda dove siano le donne del centro-sinistra, quelle del pd in particolare / tacciono le donne del pd, perché si tratta di una coalizione ambigua e stanca sul nascere, indecisa e opaca, che poco ha di diverso rispetto alla democrazia cristiana dei tempi peggiori / una coalizione senza coraggio, di fatto costituita da esponenti che come quelli degli altri partiti sono incapaci di rinunciare alla loro poltrona per cedere il posto a persone migliori /
ecco un esempio che ho raccolto in rete qualche giorno fa / una donna (sabrina ferilli) a suo tempo dichiaratasi di centrosinistra, racconta la sua opinione in merito a immigrati e omosessuali –  tanto per capire di cosa stiamo parlando quando facciamo riferimento alle opinioni femminili più comuni ed alla qualità intellettuale media del nostro elettorato

  1. benjamin
  2. mendieta
  3. rilke
  4. ulay + abramović

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mendieta
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abramovic

…and a cake

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certi giorni sono davvero strani nella loro indefinibilitá
particolare assommarsi di situazioni come fogli di carta in una pila instabile
oggi mio padre compie 85 anni – i suoi capelli, ultimamente, sono più spettinati
ma la torta non è la sua – un collega a scuola ne compiva meno della metà

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La volontà scivola incontro al piacere su una larga via, e come voluttà trascina nel suo torbido letto ciò che sempre le viene incontro, nel suo corso, in forma di feticcio, talismano e pegno del destino, portandosi via cumuli ammuffiti di lettere, di baci e di nomi. L’amore si affaccia su una via sinuosa con le dita tastanti della nostalgia….

w.benjamin

è di lettura e lettere non scritte
generalmente assente o intorpidita
il paesaggio mi corrisponde ormai – come un’abitudine
in cui si insinua di tanto in tanto un velo di stupore incondiviso

nelle gallerie mi viene sempre voglia di dormire

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n/ il testo è tratto dagli appunti di walter benjamin contenuti nei passages di parigi
video / median strip – terzo capitolo della dystopian trilogy di james schneider

per fortuna c’è chi li ascolta e dà spazio alle loro parole ed al loro malessere

rosarno: il tempo delle arance from Nicola Angrisano