alle europee 2009 ho votato emma bonino anche se il mio partito d’appartenenza è rifondazione comunista / a distanza di un anno ribadisco il mio voto e dichiaro la mia solidarietà femminile e politica all’esponente storica del partito radicale, in questo momento oggetto di raccapricciante diffamazione

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norma rangeri scrive sul manifesto di ieri circa l’incresciosa campagna inquisitoria nei confronti della radicale emma bonino, ne scrive con chiarezza e lucidità, a mio parere con una rabbia ancora insufficiente rispetto alla situazione / definire giornalismo quello che viene praticato su testate quali libero, il foglio, la padania o il settimanale oggi, è un abuso rispetto al valore della categoria professionale dei giornalisti / si tratta piuttosto di cartaccia infame, di strumenti atti a fomentare il bieco perbenismo in un’italia sempre più ignorante e bigotta ormai incapace di opinioni decisive e fondate / siamo alle soglie di un ennesimo medioevo culturale perseguito con determinazione, in cui i valori vengono via via sostituiti da piaceri epidermici e bonus di breve durata – in tale contesto la logica commerciale ha il sopravvento e si accompagna a posizioni morali rigide e meschine, tipiche di una società incapace di autonomia intellettuale e di coscienza critica nei confronti dell’uomo e della storia / una società dell’apparenza e del possesso minuscolo di minuscole cose che provocano orgasmi di breve durata in un susseguirsi vacuo e indefinito / una società senza voce che si lascia governare da una cerchia di mentecatti /
l’articolo della rangeri si chiude con una domanda lecita che già posi al tempo in cui si dibatteva la possibilità di riformare la 194: dove sono le donne? dov’è la loro voce di fronte a vicende che le coinvolgono direttamente, che vanno a minare la loro libertà di scelta circa questioni che coinvolgono il loro corpo e il loro equilibrio?
più specificamente la rangeri domanda dove siano le donne del centro-sinistra, quelle del pd in particolare / tacciono le donne del pd, perché si tratta di una coalizione ambigua e stanca sul nascere, indecisa e opaca, che poco ha di diverso rispetto alla democrazia cristiana dei tempi peggiori / una coalizione senza coraggio, di fatto costituita da esponenti che come quelli degli altri partiti sono incapaci di rinunciare alla loro poltrona per cedere il posto a persone migliori /
ecco un esempio che ho raccolto in rete qualche giorno fa / una donna (sabrina ferilli) a suo tempo dichiaratasi di centrosinistra, racconta la sua opinione in merito a immigrati e omosessuali –  tanto per capire di cosa stiamo parlando quando facciamo riferimento alle opinioni femminili più comuni ed alla qualità intellettuale media del nostro elettorato

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