canzoni che si vogliono bene 4 

emerse dalle nicchie accoglienti ma non compiacenti del rock d’oltre manica d’annata, queste due canzoni si fanno decisamente l’occhietto, pur senza mai combaciare veramente / accomunate da un incipit quasi gemello che poi decolla in maniera disgiunta e da una propensione alla monotonia melodica che ne demistifica il romanticismo, le dividono quasi vent’anni di storia della musica / eppure ritengo che vi sia una sincera affinità, e persino la timbrica vocale dei due autori possiede qualcosa di comune, una temperatura leggermente stridula, acidula, che conferisce più verità alla dolcezza e più energia ai passaggi scanzonati  /

van morrison e robyn hitchcock:  due maestri  che hanno arricchito il pop di inconfondibili quanto personali sfumature, rendendo più sopportabile il passaggio dalla straordinaria creatività degli anni settanta a quel critico miscuglio postmoderno che sarebbe arrivato di lì a poco, alla fine degli ottanta, a contaminare forse definitivamente la musica, privandola come del resto altri campi della creatività, delle sue frange più epiche …

.

1 /
jackie wilson said
(I’m in heaven when you smile)
van morrison

(2,54 min.)

da saint dominc preview del 1972 (warner bros), il brano più significativo e travolgente dell’intero disco, omaggio al cantante e musicista soul statunitense jackie wilson (lonely teardrops!), scoperto a cavallo degli anni cinquanta dal grande johnny otis / … qui si apprezza quanto della migliore tradizione soul e rythm&blues il grande van the bang abbia saputo infondere alla sua musica, pur senza rinunciare alle radici irlandesi ed alle ballate della  giovinezza

2 /
certainly clickot –
robyn hitchcock

(2,15 min.)

brano destrutturato e dall’incalzante quanto sbarazzina monotonia tratto da uno dei dischi più convincenti del cantautore londinese (eye.1990.twin tone records – chitarra e voce) / definirlo menestrello, con la chitarra acustica fissa al collo e le sue camicie fantasia, non è poi così inopportuno, anche se qualcuno troverebbe forse riduttiva tale definizione / significativo il contributo a un filone di cantautorato britannico di nicchia che ha saputo preservare alcune prerogative e influenze della musica inglese (altrimenti i primi anni ottanta avrebbero rischiato di mettere tutto questo in congelatore e persino affogarlo in un lezioso edonismo darkeggiante post punk!), lascia ampio spazio a citazioni e venature che rieccheggiano alla migliore tradizione del rock surrealista e psichedelico sia britannico (tanto syd barrett) che americano (soprattutto dylan e lennon)
amore musicale di johnatan demme che a lui ha dedicato video, documentari e una discreta profusione di camei cinematografici

 




delicious | digg | reddit | facebook | technorati | stumbleupon | savetheurl

Post filed under +, scalette and tagged .